Avvocato Domenico Esposito
 

 

 

EVASIONE, INDIRIZZI OPERATIVI DELLE ENTRATE PER IL 2010

 

La grande pressione fiscale, gli enormi sforzi del fisco, la crescente povertà di fasce sempre più ampie di popolazione nel Paese, consolidati fenomeni di corruzione in ogni settore della vita amministrativa (per il Consiglio di Stato, nel 2009 60 miliardi di euro – 60.000.000.000 di euro), spese folli per le ditte negli appalti nella sanità e in genere per gli enti locali (una rotonda commissionata da un comune può aggirarsi tranquillamente sui 500.000 euro). La classe media va scomparendo, in compenso aumentano i poveri e gli ultra ricchi, quelli, cioè, che per legge sono esenti dal pagamento della tasse. L’aggressività di chi dice “pagare tutti le tasse per pagarle meno” ha nuociuto proprio a loro.


AGENZIA ENTRATE , CIRCOLARE 16.04.2010 N° 20
Nel 2010 nel mirino del fisco vi sono le medie imprese
La priorità andrà a:

  • periodi di imposta per i quali il potere di accertamento decade alla data del 31 dicembre 2010;
  • situazioni che necessitano di ulteriore attività istruttoria (come, ad esempio, le segnalazioni ex art. 37- bis del DPR n. 600 del 1973 o relative alla deducibilità di costi per operazioni con soggetti residenti in Paesi “black list”);
  • imponibili non dichiarati di ammontare complessivamente superiore ai 50 milioni di euro (considerando sia le imposte sui redditi che l’IVA);
  • situazioni che presentano rischi connessi con la tutela del credito erariale (erogazione di rimborsi, decadenza di polizze fideiussorie, situazioni debitorie di particolare rilevanza, e così via)”.

Le tipologie di contribuenti interessate:


IMPRESE DI GRANDI DIMENSIONI (con volume di affari o ricavi non inferiore a 200 milioni di euro).
saranno sottoposte a tutoraggio dalle Direzioni Regionali, con la predisposizione di apposite analisi di rischio.
Per i contribuenti con volume d’affari, ricavi o compensi non inferiore a cento milioni di euro, il controllo avviene a livello regionale.
Per le imprese che nel 2008 hanno conseguito un volume d'affari o di ricavi non inferiore a duecento milioni di euro (circa 1.600 imprese), viene svolta attività di tutoraggio, secondo cui al contribuente viene assegnato un “tutor” direttamente dall’agenzia delle entrate (http://telematici.agenziaentrate.gov.it/Main/Tutoraggio.jsp).
Il tutor, che agisce come previsto dalla nota n. 83133 del 27.5.2009, produce “schede di analisi del rischio” per le imprese di più rilevante dimensione.
Dette schede sono analizzate a livello regionale per:

    • individuare schemi di comportamento o fenomeni comuni a più soggetti o settori, che poi sono diffusi a tutte le strutture regionali dell’agenzia delle entrate
    • apprezzare il livello di rischio riferibile ai principali gruppi economici residenti in Italia
    • monitorare i fenomeni di pianificazione fiscale (cioè come pagare meno tasse in certi anni)
    • in tal caso, sviluppare specifiche attività di controllo

A ogni contribuente viene attribuito un diverso e motivato livello di rischio, che determinerà chi poi sarà soggetto a controllo e quanto lo stesso sarà penetrante.
Il livello di intensità del rischio attribuito è correlato alla probabilità di comportamenti di evasione fiscale, al tipo di comportamento e all’attitudine più o meno collaborativa del contribuente.
Nel mirino le perdite fiscali, le variazioni significative e le anomalie nei risultati d’esercizio.
Precedenza agli accertamenti:
· che riguardano periodi di imposta per i quali il potere di accertamento decade alla data del 31.12.2010;
· necessitano di ulteriore attività istruttoria (come, ad esempio, le segnalazioni ex art. 37-
bis del DPR n. 600 del 1973 o relative alla deducibilità di costi per operazioni con soggetti residenti in Paesi “black list”);
- riguardano imponibili non dichiarati di ammontare complessivamente superiore ai 50 milioni di euro (considerando sia le imposte sui redditi che l’IVA);
· presentano rischi connessi con la tutela del credito erariale (erogazione di rimborsi, decadenza di polizze fideiussorie, situazioni debitorie di particolare rilevanza, e così via).

IMPRESE DI MEDIE DIMENSIONI
Prevista quest’anno una particolare intensificazione delle attività di controllo.
Le analisi svolte a livello centrale hanno infatti evidenziato l’esistenza di un diffuso sottodimensionamento delle basi imponibili che impone l’immediato incremento della pressione ispettiva, con interventi idonei ad intercettare i fenomeni di evasione che, per il comparto in questione, si presentano assai diversificati.
L’analisi del rischio per queste imprese è basata sui “trend dichiarativi dell’ultimo quadriennio”.
Nel mirino:

    • posizioni di bassa o nulla redditività reiterata nel tempo,
    • volumi d’affari IVA non coerenti con le potenzialità economiche delle aziende
    • posizioni IVA a credito particolarmente rilevanti e non giustificate dalla ordinaria operatività dell’impresa
    • rapporti con soggetti non residenti in cui si possa ravvisare la presenza di specifici profili di rischio
    • operazioni infragruppo;
    • crediti IVA utilizzati in compensazione ovvero riportati al successivo periodo di imposta, di importo significativo che si presentino anomali in rapporto ai dati dichiarati ed in relazione all’attività svolta
    • ingenti oneri finanziari (anche ai fini del controllo della thin capitalization e del prorata patrimoniale)
    • oneri straordinari o costi per servizi particolarmente elevati
    • anomale variazioni ed oscillazioni di fatturato nel breve e medio periodo

IMPRESE DI MINORI DIMENSIONI E LAVORATORI AUTONOMI
Nel mirino:
· titolari di partita IVA e percettori di compensi risultanti dai modelli 770 che non hanno dichiarato redditi da lavoro autonomo o d’impresa;
· società non operative che hanno presentato istanza di interpello disapplicativo.
Si effettuano controlli verso contribuenti non congrui agli studi di settore. 
“Campagna di controlli” per i contribuenti congrui agli studi di settore “mediante accessi brevi”, anche per la verifica della regolarità dell’assunzione del personale impiegato, in particolare per chi ha ricevuto nel corso del 2009 apposita comunicazione sull’esistenza di anomalie degli indicatori economici, relative al triennio 2005-2007, risultano – dai dati dichiarati per il periodo d’imposta 2008 – non aver mutato il comportamento ritenuto anomalo.
“Contribuenti minimi”: verranno diffusi appositi indirizzi metodologici per l’ analisi del rischio e la selezione nei controlli.
Ai professionisti verrà destinata una adeguata quota di controlli, superiore in ogni caso a quella del 2009, secondo le modalità indicate al paragrafo 2.2 della circolare n. 13/E del 2009 (evitare, di norma, attività istruttorie esterne, privilegiando invece, ricorrendone i presupposti, le indagini finanziarie).

Per le imprese di minori dimensioni il controllo deve privilegiare le annualità più recenti (periodo di imposta 2007 nel primo semestre del 2010, nonché quello 2008 non appena saranno rese disponibili le procedure informatiche di supporto per l’analisi del rischio e la selezione).


ENTI NON COMMERCIALI
Quest’anno, per la prima volta, il “budget di produzione” contempla esplicitamente una quota di verifiche e di accertamenti destinati ai soggetti in parola; la volontà è che siano monitorati con costanza.
Dal 2010 il controllo è agevolato dal censimento degli Enti associativi (e dei dati e notizie ad essi relativi rilevanti ai fini del controllo) realizzato mediante le comunicazioni telematiche imposte dall’art. 30 del DL n. 185 del 2008.
Ad alto rischio sono considerati: associazioni culturali, sportive, di formazione.

PERSONE FISICHE
Oltre a strumenti scontati, quali i controlli “formali” delle dichiarazioni dei redditi, vi è:

    • piano straordinario di controlli per la determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche
    • controllo sistematico delle estero-residenze a rischio

Per essi l’agenzia delle entrate raccomanda, soprattutto per gli accertamenti concernenti imposte di particolare entità, di effettuare ogni opportuno riscontro prima della notifica degli atti.
Il piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito complessivo delle persone fisiche, previsto dall’art. 83, commi 8 e 9, del DL n. 112 del 2008, costituisce anche per il 2010 una linea di attività a valenza strategica.
“L’obiettivo di produzione” raggiunto nel 2009 dall’agenzia delle entrate è di 25.000 accertamenti riguardanti il “redditometro”.


ATTIVITÀ TRASVERSALI DEL FISCO
Nel mirino:

    • frode di IVA, nazionale e comunitaria
    • attività con maggiori profili di rischio: ad esempio il comparto immobiliare o quello dei servizi finanziari
    • creazione di schermi societari fittizi allocati in paesi a bassa o nulla fiscalità, anche avvalendosi di complesse ed articolate strutture negoziali, allo scopo di creare fittizi componenti negativi di reddito volti ad abbattere la base imponibile ed a consentire il trasferimento all’estero di capitali
    • compensazioni di elevato ammontare
    • fattispecie di reato previste dall’art. 11 del dLgs n. 74 del 2000, tra le quali sono partitamente da considerare quelle che sfruttano il trasferimento fittizio all’estero della sede legale di società ed enti con ingenti debiti d’imposta.

CONTRASTO ALLA EVASIONE INTERNAZIONALE
Creato l’Ufficio centrale per il contrasto agli illeciti fiscali internazionali (U.C.I.F.I.).
I controlli “da sviluppare in maniera massiccia” riguardano il trasferimento e/o detenzione di attività economiche e finanziarie all'estero e di trasferimento della residenza all’estero a fini di evasione fiscale.
Previsto:
· l’invio centralizzato di questionari a persone fisiche, rientrate in Italia (come domicilio fiscale) nell’ultimo quinquennio, dopo un periodo più o meno lungo trascorso all’estero
· l’incrocio tra la base-dati generata dal c.d. “monitoraggio” delle transazioni da e verso l’estero da parte degli intermediari finanziari, e le dichiarazioni dei redditi (in specie il modulo RW) presenti a Sistema
I comuni e l’agenzia delle entrate attivano una specifica vigilanza sulla effettività della cessazione della residenza in Italia, entro il triennio successivo all’espatrio medesimo.


CRISI AZIENDALE PRODROMICA AL FALLIMENTO DELL'AZIENDA
Interesse del fisco è “patteggiare” (transazione fiscale ex art. 182-ter della Legge Fallimentare - R.D. n. 267 del 1942), in presenza di situazioni di crisi aziendale, sia prodromiche alla dichiarazione di fallimento sia evidenziate in una proposta di concordato preventivo; cioé incassare di più rispetto a quanto si incasserebbe in caso di fallimento del contribuente.


Il testo della circolare è disponibile al seguente link:
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/evasione/circolare_entrate.pdf